La storia dell'associazione Stampa

 

Dal libro "2.051.222.400......secondi di emozioni" a cura di Marco Voci

 

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Storia del cronometraggio sportivo a Ferrara

Sin dalle epoche più lontane l'uomo si è confrontato con il Concetto di "tempo", con la necessità di darne una definizione e, conseguentemente, di stabilirne unità di misura e valori, di conoscerne limiti, intervalli, distanze.
Ma quello che a noi, più modestamente, interessa è il concetto di tempo come misura del valore umano nelle prestazioni e nelle manifestazioni sportive, con particolare riferimento a quanto accaduto a Ferrara e dintorni.
In questo nostro excursus ci limitiamo pertanto a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, e cioè da quando si hanno le prime testimonianze delle strutture sportive ferraresi e di un nascente interesse relativo alla rilevazione dei tempi e delle misure da attribuire agli atleti al termine delle loro prestazioni sportive.

Distintivo da giacca

Nella nostra città da ormai un secolo - ma per qualcuno è passato anche più tempo - operano associazioni sportive prestigiose come la Palestra Ginnastica Ferrara, la Società Polisportiva Ars et Labor, la Sempre Avanti Vigor, I'Accadenmia di scherma, attorno alle quali sin dalle origini circolavano, oltre a numerosi atleti, anche giudici, organizzatori e semplici amatori. Tra questi ultimi operavano tecnici volontari che si occupavano di rilevare i tempi con cronometri primitivi dell'epoca e di redigere le relative classifiche di merito. E da precisare che detti operatori del tempo erano "specializzati" per prestare la loro opera solo ed esclusivamente nello sport di provenienza. I precursori degli attuali cronometristi operarono con questo sistema sino al 3 novembre 1921 quando, a Milano, venne costituito il S.I.C.U., il Sindacato Italiano Cronometristi ufficiali.
Anche i crono ferraresi aderirono alla nuova organizzazione, con il compito di assolvere gli impegni che si andavano via via sempre più specializzando e diversificando allo stesso tempo.
Nel 1930 il Sindacato Cronometristi passa sotto l'egida del C.O.N.I. e da Milano si trasferisce a Roma ricevendo il mandato di presenziare a tutte le gare che richiedono il rilevamento del tempo avvalendosi dei cronometristi ufficiali iscritti alla Associazione Italiana Cronometristi, come da circolare del C.O.N.I. del 19 Ottobre 1933.

 


 

L'epoca dei pionieri
Chi furono i primi cronometristi ferraresi? E quando cominciarono ad operare? Difficile fare affermazioni senza tema di smentite, anche perchè dei protagonisti dell'epoca restano davvero poche tracce. Ma diversi indizi, racconti e testimonianze ci hanno messo in condizione di indicare con buona certezza nell'anno 1932 la nascita del primo gruppo ufficiale di cronometristi ferraresi e nel nome dell'ing. Federico Sani il primo segretario della sezione di Ferrara della Associazione Italiana Cronometristi.

Una gara di motociclistiInsieme all'ing. Sani, originario di una ricca famiglia di Bondeno, prima ancora che cronometrista grande appassionato e praticante di sport motoristici, operavano altre figure di sportivi del tempo, divenute ormai epiche e quasi avvolte da aloni di mistero, visto che i ricordi di loro spesso si perdono lontani o sono arrivati sino a noi ingialliti e stinti come le pagine dei vecchi giornali. Qualcuno sarà inevitabilmente dimenticato, ma di certo con Sani lavorarono Beppe Bravosi e Gualtiero Vitali, provenienti dall'atletica leggera, Giovanni Bertoni e Giancarlo Cotechini della Palestra Ginnastica Ferrara, e ancora i fratelli Piccoli e Angelo Caravita, dalla società pugilistica Sempre Avanti Vigor di Ferrara.
Questo gruppo di pionieri operò con grande fervore ed entusiasmo, disponendosi al servizio di tutti gli sport della provincia di Ferrara come dallo statuto le cui norme erano state emanate direttamente dal C.O.N.I. nazionale.

Una gara di atleticaI primi cronometristi ferraresi erano vere autorità cittadine, nel campo dello sport ma non solo, conosciuti, rispettati e ancora nella memoria di qualcuno che ricorda come Caravita fosse "II primo a girare con il per per le vie della piazza...."
All'ing. Sani, oltre che Valente corridore in gare motociclistiche e automobilistiche nonché uno dei soci fondatori del Panathlon Club international di Ferrara, succedette alla guida della sezione Giovanni Bertoni che resse la segreteria fino al 1955.
In questo primo ventennio di vita l'attività di cronometraggio era rivolta soprattutto alle gare motoristiche, all'atletica, alle manifestazioni sul Po, per cominciare poi anche con il nuoto, il ciclismo, il pattinaggio. Ricordiamo in particolare i circuiti motociclistici nella sede stradale della zona industriale tra la curva dell'Aniene e il Doro, o anche il percorso cittadino di Corso Isonzo e della zona acquedotto.

 

Nel 1948 il gruppo dei cronos ferraresi raggiunge l'allora ragguardevole numero di diciotto unità e comincia a diventare sempre più autonomo ed autosufficiente, mentre nei primi anni, per alcune manifestazioni, si dovevano chiamare in soccorso colleghi provenienti dalla sezione di Bologna o dal vicino Veneto.  

cronosA partire dal 1950, e nel giro di poco tempo, Bertoni ed i suoi collaboratori - tra questi citiamo Ferretti, che resse anche temporaneamente la segreteria, Meneguzzi e Vertuani - riescono a dotare il gruppo di cronometri e contasecondi meccanici della miglior produzione svizzera che mettono la sezione di Ferrara in possesso delle attrezzature necessarie per poter rispondere a tutte le richieste da parte delle società e degli atleti.
Giovanni Bertoni, un passato da lanciatore del peso, ricordato dai suoi allievi per la incredibile rapidità nell'uso del cronometro (allora e per molti anni ancora, è bene ricordarlo, tutte le misurazioni si effettuavano manualmente...), pressato dai numerosi impegni di lavoro che lo portano spesso fuori Ferrara, nel 1955 deve lasciare definitivamente la carica di segretario.

 


 

L'era di Lucinico Fornasari
Nel 1955 si apre dunque l'era di Lucinico Fornasari, per ben 15 anni segretario della sezione cronometristi di Ferrara. Di Fornasari, dei racconti e degli aneddoti di Fornasari, si potrebbe davvero scrivere un libro, tante sono le esperienze, tanta è la vita - sportiva e non - vissuta da questo eccezionale e squisito personaggio. Una persona di un'eleganza, di un fascino, di una cortesia e di una squisitezza davvero fuori dal comune. Il ragionier Lucinico Fornasari fu uno sportivo davvero fuori dal comune, oggi lo si definirebbe un eclettico, un polivalente.
Fu sportivo a tempo pieno: cavaliere, tennista, canottiere, vincitore di medaglie nel tiro a segno, protagonista di un concorso ippico a Roma quando superò una siepe ardente addirittura di fronte agli occhi dell'allora Fuehrer di Germania Adolf Hitler.


distintivoE divenne anche cronometrista, da Giudice Fidal che era, perchè - è lui a raccontare - l'allora cronometrista Vertuani, in occasione di una gara di atletica, voleva essere pagato in anticipo, così decisi che potevo anche fare il cronometrista, e dopo in po' divenni segretario. Quali sport ci impegnavano allora? Ovviamente l'atletica, da cui provenivo, e poi la 100 Miglia del Delta del Po e altre gare di motonautica alla Canottieri, tanto pattinaggio nell'anello di Piazza Ariostea sulla scia del Ferrarese Giorgio Burani campione del mondo a Parigi nel 1961, le manifestazioni di aeronautica, quando tornavamo a casa con il naso rosso a forza di guardare per aria, le gare di autoregolarità, quelle di nuoto, anche se c'erano ben poche piscine..."
Un posto particolare lo merita ovviamente la storica e gloriosa Mille Miglia, con l'arrivo a Ferrara nella notte, "e le macchine che venivano annunciate dalle trombe militari. Noi le aspettavamo in piazza, e avevamo creato una tabella per i tempi per cui tutti ci facevano grandi complimenti e ci ripetevano "che bravi questi cronometristi ferraresi!". In realtà non era così difficile, perché il numero di ogni macchina era quello dell'orario di partenza, la numero 420 era partita da Brescia alle 4 e 20, noi guardavamo l'ora d'arrivo ed ecco i dati in tempo reale..."
Lucinico Fornasari è stato anche uno dei 182 cronometristi che furono selezionati dalla Federazione Italiana, attraverso speciali esami tecnici e prove psicotecniche, per essere nel 1960 a Roma, in occasione dei giochi della XVII Olimpiade.
E come recita il Rapporto Ufficiale della manifestazione, "In considerazione della complessità del lavoro compiuto, dell'evoluzione e del progresso in campo agonistico e tecnico, si può senz'altro affermare che i cronometristi apparvero all'altezza del compito; e ciò nonostante l'esasperazione delle difficoltà, la maturità e l'affinamento degli atleti. Indubbiamente nell'esplicare il loro compito in una severa manifestazione quale è stata quella dell'Olimpiade Romana, i cronometristi tutti non vennero meno all'aspettativa e dimostrarono di possedere un grado di preparazione sotto ogni punto di vista ". Tra questi anche il nostro Fornasari, protagonista sul campo di un evento sicuramente tra i più significative della storia Italiana del dopoguerra.

Prontuario per il calcolo del tempoMa parlare con lui, o meglio ascoltarlo, è anche sentire di una Ferrara che non c'è più, attraverso le sue parole e quelle della moglie, leggendo i ritagli dei vecchi giornali e qualche articolo che lui stesso scriveva, guardando antiche foto e memorie che conserva con comprensibile gelosia e affetto, come uno dei primissimi cronometri al quinto di secondo ("Ma questo ve lo faccio solo vedere……."), come l'immagine di un giovane Fornasari a cavallo dove oggi sorge lo stadio della Spal.

Nella sua lunga era alla guida dei cronometristi ferraresi, la sezione crebbe e si consolidò, con tanti nuovi iscritti, che - racconta ancora Fornasari - "prima ancora di bravi cronometristi, cercavo fossero ragazzi seri, capaci di sapersi comportare in ogni occasione, capaci di saper parlare ma anche di ascoltare e, se il caso di tacere".
Insomma una persona davvero speciale, atleta e cronometrista ma anche pittore e giornalista che portava addosso un sacro fuoco capace di fargli spendere nel 1963 qualcosa come 147.000 lire quando il suo stipendio era di 115.000 al mese!

Prontuari di velocitàDa segretario regalava il cronometro agli allievi e questi se lo ripagavano prestando i loro servizi, da segretario, nei primi anni '60, organizzò anche nell'allora ufficio del C.O.N.I. una prima mostra sui cronometristi ferraresi. Era talmente attivo e impegnato che "ancora adesso ricordo i pochissimi week-end in cui non era impegnato a gareggiare o a cronometrare", sorride oggi la signora Fornasari.


 

 

Il breve periodo Zanforlini
Quando Lucinico Fornasari, per l'accavallarsi dei sempre più numerosi impegni, decise, alle elezioni del 1970, di non ripresentare la sua candidatura a segretario, pareva che il naturale successore dovesse essere Nello Ranzani, per anni stretto collaboratore di Fornasari. Almeno così pensavano gli "anziani".
Si formò però una corrente contrapposta, facente capo ad un gruppo di giovani impiegati comunali da poco entrati nella sezione, che sostenne una nuova candidatura, quella di Laerte Zanforlini. 
Questo provocò il crearsi di una forte spaccatura anche nei rapporti personali tra i componenti l'associazione, e con questa spaccatura si giunse alle elezioni, che videro prevalere di un soffio Zanforlini.
logo FicUn segretario che peraltro, come era nelle previsioni, si rivelò solo transitorio, visto che l'accordo raggiunto per la sua nomina preludeva soltanto al successivo ingresso dell'allora giovane Gabriele Achilli. Un passaggio che si dice sia stato concordato al ritorno da una gara di kart sulla Romea ...
Ma questo forse è solo "fantacronometraggio", di fatto resta che dopo soli due anni, pare anche su pressioni della moglie, Laerte Zanforlini chiuse la sua avventura al comando dei cronos ferraresi.

 


 

 

La lunga epopea di Achilli
Ben altro impatto storico ebbe invece l'ascesa di Gabriele Achilli, segretario di Ferrara dal 1972 al 1987. E' questo infatti un periodo molto importante per l'evoluzione in atto anche a livello nazionale, non solo locale. Si assiste infatti al passaggio dal sistema di cronometraggio esclusivamente meccanico manuale e semiautomatico, ai primi tentativi, poi sempre più generalizzati, di rilevamento del tempo con sistemi automatici integrati: fotocellule, pressostati e strumenti elettronici a lettura digitale. Vengono assegnate a Ferrara importanti attrezzature con caratteristiche di alta modernità: i cronos ferraresi, preparati e professionali, vengono chiamati moltissime volte da altre associazioni per dare il loro contributo alle più importanti manifestazioni sportive.

Corso Ercole I d'Este sede dell'AssociazioneL'attività della sezione aumenta considerevolmente in tutti gli anni '70 per stabilizzarsi poi negli anni '80. C'è grande fermento a livello locale, e grande crescita in termini di uomini, di servizi, di mezzi e materiali. In seno al C.O.N.I. arriva finalmente anche la prima sede, in Ercole I d'Este, dove possono trovare alloggio le sempre più numerose attrezzature, fin qui "ospiti" in casa del segretario.
La lunga epoca Achilli porta i cronometristi ferraresi anche sulle piste da sci, con il C.A.I. e con i diversi Club sciistici ferraresi dove si comincia ad operare con le fotocellule e i cancelletti di partenza, con i cronometri sincronizzati.

Il gruppo con una sorta di azionariato popolare, si autotassa per l'acquisto del primo personal computer Olivetti, i cronos estensi sono ovunque.
In particolare si incrementa l'attività rallistica ai massimi livelli: basta ricordare la partecipazione al Rally Mondiale di San Remo e poi ancora il San Marino, I Quattro Regioni, l'Elba, il Ciocco, il Colline di Romagna, il Piancavallo e l'Euroterme, con quella notte di Pasqua sotto la neve, quando le macchine andavano addirittura più piano del cameraman che le riprendeva ...
Non solo sci e rally ovviamente, ma anche il Trofeo Francois di autoregolarità, la motonautica con Pavia-Venezia e la Cremona-Ferrara-Cremona ad oltre 200 Km/h di media, il nuoto e tante altre qualificate presenze su tutte le piste ed i campi da gioco.  

TraguardoFu anche in questo periodo che nacquero e si disputarono le prime gare sociali tra i cronometristi, grazie soprattutto alle idee e allo spirito di iniziativa di uno dei consiglieri da sempre più attivi nella sezione, Fabio Nalli.
Momenti importanti che contribuirono a cementare l'unione del gruppo in un periodo in cui la vita associativa era comunque dominata dalla figura di un segretario forse accentratore ma che, quando era il momento, interveniva sempre a spada tratta in difesa dei suoi uomini.

 


 

Gamberini, il primo presidente
Nel 1987 Achilli lascia la carica di segretario per diventare presidente regionale dell'Emilia Romagna (ruolo che rivestirà fino al 1994) e il suo posto viene preso da Werter Gamberini, la cui avventura come massimo esponente dei cronometristi ferraresi durerà per sette anni. E un anno importante fu proprio il 1987, perché segnò il passaggio, per effetto di una legge dello stato, delle sezioni ad associazioni vere e proprie, con relativo statuto, atto costitutivo e affiliazione alla Federazione Nazionale.
La figura di segretario viene sostituita da quella del presidente e dunque si può ben dire che Werter Gamberini fu il primo presidente dell'Associazione Provinciale di Ferrara della F.I.Cr.
Una gara di motociclismoCambia la struttura, la vita societaria viene disciplinata da regole ben precise e ad affiancare il presidente nella gestione (prima il segretario rispondeva direttamente a Roma) c'è un vicepresidente, il già citato campione del mondo Giorgio Burani, ed un consiglio direttivo, composto da dodici consiglieri. Con l'elezione di Michele Bonante a presidente nazionale, si susseguirono anni in cui le innovazioni erano continue: immagine, attrezzature, scuole di cronometraggio, corsi di qualificazione e aggiornamento, avvento dei computer, nuovi programmi di gestione si ripercuotevano anche nelle associazioni pur se in questi anni l'organico del cronometristi ferraresi, anche per la difficoltà del reclutamento, si ridusse a circa 50 unità.
I risultati e le soddisfazioni tuttavia non mancavano, grazie soprattutto agli ottimi rapporti di collaborazione con i responsabili delle altre Federazioni Sportive, con gli enti di Promozione sportiva, con il comune di Ferrara, con il Provveditorato agli Studi ed in particolare con Associazioni come la Scuderia San Giorgio, il Moto Club Estense e l'Officina Ferrarese che portarono ad un sensibile incremento delle giornate gara nel campo degli sport motoristici: autoregolarità, autostoriche, motociclismo e motocross.

In questo periodo si assiste alla seconda fase evolutiva dei sistemi di cronometraggio: dal rilevamento con apparecchiature elettroniche e stampanti al millesimo di secondo, alla elaborazione del dati attraverso computer e programmi specifici per ogni disciplina sportiva. Dalla Federazione Nazionale vengono assegnati molti strumenti tecnologicamente avanzati: cellule, pressostati, bande magnetiche, scriventi da tavolo al millesimo di secondo, scriventi portatili, tabelloni luminosi per comunicazione in tempo reale delle prestazioni, computer e stampanti per l'elaborazione rapida del dati.


 

 

Rondinone, l'uomo nuovo
Alle elezioni del 1994, dopo la rinuncia del presidente uscente Gamberini e la rientrata nuova candidatura di Achilli, si arriva con un nuovo scontro a due. Da una parte Giorgio Cavallari, un veterano espressione della continuità e della tradizione, dall'altra il giovane Antonio Rondinone, tarantino, cronometrista dal 1983 ed entrato a far parte della associazione di Ferrara nel 1990.
Con Cavallari ci sono gli anziani, dalla parte di Rondinone si schierano invece i più giovani. Allo spoglio delle schede è proprio Rondinone a vincere, con 30 voti a 20, seguito che anche qualche cronos di lunga milizia ha preferito accordare la sua preferenza al più giovane dei due candidati. Segno forse anche che si sentiva il bisogno di una ventata di novità, di movimento di innovazioni, dopo qualche anno di "stanca".
Con l'assemblea del 1994 comincia così la storia recente dell'Associazione che continua tuttora con Antonio Rondinone confermato presidente anche alle recenti elezioni per il quadriennio 2002-2006.
Cabina di cronometraggio ad una gara di KartQuale bilancio di queste ultimissime stagioni? Sicuramente più che positivo e vediamo presto il perché. Grazie anche a nuove assegnazioni del Consiglio Federale (ad esempio il sistema "AMB 400" per la trasmissione dati wireless per le gare di kart), c'è stata una crescita notevole a livello di apparecchiature e aumentati sensibilmente sono stati pure gli investimenti (nell'ordine di 50 mila Euro - circa 100 milioni di "vecchie lire") per l'acquisto di computer e scriventi. Di pari passo si è sviluppata l'attività fino al record assoluto di 241 servizi nel 1996, una prestazione che sarà raggiunta nuovamente al termine di quest'anno.
Le gare di kart hanno portato i cronos in giro per tutta Italia, da Asti a Ugento, da Jesolo a Macerata, e un incremento generalizzato si è avuto anche a livello locale, in specie nelle manifestazioni motoristiche e nelle partite di pallamano.
La sede sociale è diventata operative e si è allargata, e nel contempo ha ripreso quota la vita associativa, con il ripristino delle abbandonate gare sociali e lo svolgimento di diverse attività collaterali, come ad esempio, partite di pallavolo, tornei di trionfo, cene sociali, collaborazioni con altre associazioni di cronometristi. In particolare con quella di Modena con la quale si è ritornati anche sulle piste da sci, oltre alla sempre meritoria partecipazione a varie gare di beneficenza per solidarietà.
E poi l'aumentato organico, grazie all'ingresso di 40 nuovi cronos in seguito ad una maggiore pubblicità dell'associazione, in maggior parte giovani provenienti dal mondo dello sport praticato, in specie dal nuoto. Un discorso che ha dato i suoi frutti e che proseguirà nelle prossime stagioni, un nuovo reclutamento che ha già permesso all'associazione di rendersi autosufficiente e di potere anche essere d'aiuto in supporto di altri gruppi di cronometristi.
Oggi il gruppo di Ferrara conta circa 80 unità, ormai tutte ai massimi livelli di competenza e professionalità come testimoniano anche le prestigiose chiamate di numerosi cronos ferraresi in occasione dei recenti Giochi del Mediterraneo di Bari e delle Universiadi in Sicilia del 1997.